Parents & Teachers: Building Bridges. Il racconto dell’esperienza formativa a Tenerife
Silvia Bonacini e Simona Tagliazucchi, Responsabili del Servizio Trattamento e Abilitazione, ci raccontano in questa breve intervista della loro esperienza come partecipanti al corso “Parents & Teachers: Building Bridges” che si è tenuto a Tenerife (Spagna) dal 13 al 17 Settembre 2021, per il progetto “TEAM: Training, Education, Achievement and Management” finanziato da Erasmus+.
Per capire meglio il contesto in cui questa esperienza formativa è inserita, abbiamo pensato di chiedere alla nostra presidente, coordinatore del Progetto TEAM, quali ricadute possono esserci per la Cooperativa illustrandoci i principali obiettivi progettuali.
Patrizia Fantuzzi: il progetto formativo da noi presentato all’agenzia nazionale italiana INDIRE nell’ambito del programma Erasmus si pone molteplici obiettivi:
- Arricchimento linguistico dei partecipanti rispetto alla lingua inglese, necessario anche nei servizi ordinari, con una utenza sempre più internazionale e con la quale competenze linguistiche aggiuntive sono senza dubbio utili.
- Arricchimento culturale: la dimensione europea del progetto, l’incontro con persone provenienti da contesti così diversi contribuisce alla costruzione di un approccio multiculturale fondamentale nelle nostre prassi di lavoro quotidiane.
- Benessere del personale: le mobilità sono pensate anche come momenti formativi e di lavoro diversi dall’ordinario, nella consapevolezza che il viaggio, la scoperta del nuovo e la sperimentazione di forme di apprendimento diverse possa contribuire al benessere dell’operatore, come traspare dal racconto delle colleghe.
- Apprendimento di strumenti e metodologie di lavoro innovative: ogni mobilità arricchisce in forme diverse che abbiamo già sperimentato avere delle ricadute importanti sulle attività e i servizi.
- Potenziamento del nostro ruolo in qualità di provider europeo: l’esperienza europea è iniziata nel 2008 e oggi abbiamo all’attivo diversi progetti di partenariato e percorsi formativi. Le mobilità di formazione sono occasioni di incontro con altri provider e di costruzione di nuove relazioni.
La parola ora alle corsiste. Partiamo da un giudizio generale: come valutate l’esperienza?
Silvia Bonacini: Ritengo che sia stata un’esperienza positiva sia da un punto di vista personale che professionale. È stato molto piacevole il contesto/luogo di lavoro, che ha offerto occasione di lavorare in un clima più rilassato, e al contempo concentrato (avendo dedicato 5 giorni solo a questi temi), rispetto alla nostra più frenetica quotidianità lavorativa.
Simona Tagliazucchi: Vero. Anche il corso, nei suoi contenuti e tempi è stato ben bilanciato. Ho trovato utile l’alternanza di teoria/lezione frontale e attivazioni/esercizi pratici/momenti di confronto in piccoli gruppi.
Come credete che il corso abbia contribuito alla vostra crescita professionale e personale?
Silvia Bonacini: La permanenza all’estero e l’assistere a lezioni in inglese ha contribuito ad accrescere il mio livello di competenza di una lingua di cui non ho completa padronanza; parimenti, la preparazione dei materiali (slide e presentazione orale) da presentare al gruppo di colleghi stranieri, in lingua inglese, ha offerto una importante occasione di ripasso della lingua, oltre che di riflessione sui temi, argomenti, contenuti teorici, che avremmo successivamente affrontato durante la partecipazione al corso.
Simona Tagliazucchi: Condivido pienamente: il corso stesso, sia nelle lezioni teoriche che nelle attivazioni pratiche, ha offerto occasione di riprendere e “ripassare” contenuti, in parte noti, ma che conservano attualità; contestualizzati e applicati nell’ambito della comunicazione e della relazione con i genitori e tra adulti in generale (oltre che con gli studenti), hanno avuto un contesto inedito di applicazione.
Avete parlato di strumenti e metodologie di tipo informale alternati a momenti teorici: raccontateci un’esperienza che avete ritenuto particolarmente significativa.
Silvia Bonacini: Particolarmente utile l’applicazione “pratica” attraverso role-playing o le attività di riflessione in piccoli gruppi, attraverso la sollecitazione a decentrarsi dal proprio ruolo per assumere quello dell’interlocutore (es. docente/genitore), ipotizzando e riflettendo sulle possibili aspettative e pregiudizi dell’uno e dell’altro.
Simona Tagliazucchi: Importante altresì la visione di video e il successivo commento relativo all’analisi degli aspetti linguistici e paralinguistici/non verbali della comunicazione.
Polonia, Lituania, Macedonia del Nord, Lettonia, Italia… tanti partecipanti e tante realtà diverse riunite intorno a un argomento comune.
Silvia Bonacini: Si, è stato veramente interessante il confronto con i colleghi provenienti da altre realtà (nazionalità, sistema scolastico, ruolo/attività professionale): nonostante le differenze, le difficoltà nella comunicazione (con i genitori o con gli insegnanti, talvolta con colleghi) sono simili; da tutti è emerso il vissuto di sovraccarico connesso alla crescente “burocrazia”, adesione a “protocolli”, documentazione, necessità di “esaurire” il programma scolastico, ecc., che spesso sottraggono energia e attenzione alla qualità della relazione e alla focalizzazione sui bisogni e il benessere proprio e dell’altro.
Simona Tagliazucchi: È vero: si sono instaurate piacevoli e positive relazioni con tutti i colleghi stranieri, con parte dei quali si sono stabiliti contatti che si auspica potranno proseguire e portare a possibili collaborazioni professionali e occasioni di scambio formativo, in futuro (in particolare un gruppo “clinico” della Polonia e insegnanti della scuola secondaria della Macedonia del Nord).
… il futuro! Ogni esperienza porta possibili rilanci e nuove opportunità di riflessione. Avete pensato ad azioni utili a valorizzare l’esperienza all’interno di Progetto Crescere?
Simona Tagliazucchi Abbiamo già in mente alcuni momenti di condivisione di buone prassi all’interno delle nostre equipe che saranno preziosi per il lavoro con le famiglie… e non solo.
Silvia Bonacini: Nel nostro operare quotidiano (es. nei colloqui con docenti, colloqui con genitori) alcuni dei contenuti, delle tecniche e delle strategie (anche di analisi) apprese, hanno ricaduta e applicabilità immediata, sia nell’ambito della nostra relazione con gli adulti con cui lavoriamo direttamente, sia come strategie, metafore, suggerimenti, tecniche, da condividere con gli insegnanti, per aiutare loro nel migliorare la loro comunicazione e relazione con i genitori dei propri studenti (es. tecnica del sandwich; coerenza e consistenza della comunicazione, “interesse” e ascolto attivo, idee di azioni per coinvolgere le famiglie e gli utenti creando un clima relazionale più sereno, non giudicante, partecipativo…presupposti per una collaborazione “fiduciosa”, nel rispetto dei reciproci ruoli, ecc.)
Considerando la positività e le ricadute positive di queste esperienze… non ci resta che attendere la prossima!
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